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BATTLETECH

Ha sulle spalle più di quindici anni (la sua uscita risale infatti al 1984, con il nome originario di Battledroids) con 4 edizioni e oltre 400.000 copie vendute, ma continua ad essere divertente da giocare per passare qualche ora in compagnia di amici: un buon modo per prendersi a cannonate senza farsi troppo male.

Stiamo parlando di Battletech, il gioco con cui è possibile mettere in campo epiche battaglie fra Mech, robot avveniristici e superdotati quanto ad armi di distruzione. Un gioco molto semplice il cui scopo è solo quello di far scaricare un po’ i giocatori a forza di cannoni laser, missili e PPC. I nostri mech sono delle miniature che con una buona pitturata possono essere anche di gradevole aspetto. Le caratteristiche dei singoli robot sono da riportare sull’apposita scheda cartacea: armi a disposizione e loro locazione, munizioni, le varie parti che permettono al mech di funzionare (motore, giroscopio e altro), vasche di raffreddamento e naturalmente la corazza che abbiamo a disposizione per ogni singola parte del nostro campione.

Esistono diversi tipi di mech e questa differenza è data dal peso: più un robot sarà pesante, maggiore sarà l’armamento a sua disposizione e la corazza. Questo fatto porta svantaggi oggettivi: sarà lentissimo nei movimenti e tutta quella potenza di fuoco lo farà surriscaldare con conseguenti malus.

Le nostre miniature si muovono su uno o più tabelloni formati da esagoni: una soluzione ottimale in quanto ci permette di conteggiare anche le mosse che servono eventualmente per “girarci” o fare altre azioni; il terreno può essere accidentato, montagnoso, con della vegetazione o addirittura possiamo andare in acqua: ciascuna di queste situazioni porta con sé lati positivi e negativi. Ad esempio, la vegetazione ci rallenta i movimenti ma ci dà copertura in caso di attacco da parte del nemico; quando siamo nell’acqua possiamo sparare a volontà visto che non abbiamo problemi di raffreddamento ma d’altra parte il nemico sarà facilitato nel colpirci nelle locazioni superiori fra le quali la testa, il punto più delicato del nostro mech per il fatto che contiene noi, colui che guida il robot.

Funziona Battletech e una volta presa confidenza con le meccaniche di gioco non potrà che appassionarci per lungo tempo. E poi le soluzioni sono molte; scegliere il potente e lentissimo Marauder, la forza di fuoco a scapito della velocità o dall’altra parte optare per un agilissimo Stinger, praticamente inoffensivo dal punto di vista delle armi ma velocissimo e agilissimo. E chissà che un colpo sparato bene non possa colpire proprio il punto dove il mastodontico Marauder teneva le munizioni per trasformarlo così in un palla di fuoco!

Come dicevamo la prima edizione del gioco risale al 1985, con innumerevoli espansioni e scenari; il suo creatore è Jordan K. Weisman e la casa di produzione è la nota FASA. In Italia da sempre è distribuito da I giochi dei grandi al sito del quale vi rimandiamo per dare un’occhiata anche alle varianti che possiamo trovare in commercio.